martedì 7 aprile 2009

Una serata perfetta in compagnia del Brodetto

La serata perfetta, quando capita è una gioia poterla condividere con i tuoi amici.
Sono andato a prendere del pesce fresco perché avevo deciso di fare una grigliata per la famiglia, ma quando sono andato in pescheria mi è venuta voglia di brodetto, classica preparazione marchigiana d’origine anconetana che però è adottata un po’ ovunque prendendo il nome della zona (alla senigalliese, alla fanese, alla pesarese etc.). Una volta acquistato il pesce, che nella ricetta base prevede tredici tipi diversi, ma che in realtà io valuto in base al pesce fresco, mi sono accorto di averne preso in abbondanza e mi è venuta l’idea di invitare degli amici per poterlo consumare.



Avevo deciso di fare per quel fine settimana anche il pane oramai un classico della mia cucina e la pizza di pasqua (formaggio), primo esperimento di una preparazione a me molto gradita, in uso nella tradizione del nostro territorio.


Sicuro di una risposta affermativa da parte di Ale e Dany e la piccola M. V., ho dedicato parte del sabato a preparare la serata, senza trascurare i figli e la partita a calcetto.
La cena è stata perfetta anche per merito del vino portato da Ale, due verdicchio dei castelli di Jesi, un Coroncino e un Salamgina. Non poteva non mancare, per finire, una bella crepes alla nutella, semplice ma efficace (non avevo tempo per preparare altro).



Queste cene servono non solo a condividere il cibo ma anche per sentirci più vicini alle persone a noi care.

2 commenti:

D.N.A. ha detto...

Il coroncino era davvero eccezionale.
Non vedo l'ora di berne ancora.
Il brodetto non fa affatto parte della mia cultura ma ora fa parte delle mie cellule adipose!!!
Davvero STRAORDINARIO!!!!!!!
Figo anche tutto il resto.
Ormai ci stiamo gettando in un vortice senza ritorno.
Quello di stupire l'altro ad ogni invito.
La prossima volta che ci inventeremo?
Grazie Giorgio

Joe Black ha detto...

Grazie a te Ale, che riesci a tenere viva in me la voglia di condivisione e di ricerca in cucina.
La prossima volta.....un mistero che va assaporato piano, piano